Contesto, applicazione e vantaggi
La Certificazione per la Parità di Genere è stata introdotta a partire dal 1 gennaio 2022 con la legge n. 162/2021, ma solo lo scorso 24 marzo è stata presentata la prassi di riferimento per la certificazione UNI/PdR 125:2022 che ne definisce i criteri e gli aspetti tecnici.
Si tratta di una misura inserita anche all’interno della Missione 5 «Inclusione e coesione» del Pnrr, tra le politiche per il lavoro, e rappresenta una reale novità nell’orizzonte lavorativo e culturale del nostro paese.
La misura intende favorire l’occupazione femminile costruendo un sistema che promuova la gender equality in azienda e che dunque incida sui processi imprenditoriali, affinché vi siano elementi di equità dal punto di vista culturale, sociale ed economico.
Ma come è emersa la necessità di introdurre tale misura? VEDIAMO QUALCHE DATO!
Secondo il Global Gender Gap Index che analizza il divario di genere in 146 Paesi, l’Italia è al 64esimo posto e se restringiamo il campo l’attenzione alla sola componente economica scende al 114esimo. Il dato che più caratterizza (negativamente) il nostro paese è il basso tasso di occupazione femminile: nel 2018 è stato pari al 49,5% (Istat), un valore quasi stabile nell’ultimo decennio, pur variando a seconda delle zone e delle fasce d’età.
A questo discorso si associa anche quello relativo alla rappresentatività delle donne nei ruoli apicali (in Italia solo il 3% delle amministratrici delegate sono donne) e del gender pay gap.
A fronte di tutto ciò e del fatto che – come viene dichiarato nelle Linee Guida – la parità di genere è motore di crescita economica e di sviluppo, è necessario un percorso di cambiamento, di cui fa parte la “Certificazione della Parità di Genere”.
COME OTTENERE LA CERTIFICAZIONE?
Non si tratta di un obbligo per le aziende, ma di un’opportunità (e fra poco vedremo il perché).
Per ottenerla le aziende devono rispettare i requisiti minimi definiti nelle Linee Guida strutturando e adottando un Sistema di Gestione adeguato.
C’è bisogno cioè di raggiungere un risultato minimo del 60% sulla base di una serie di indicatori (KPI) raggruppati in 6 macro aree:
➔ Cultura e strategia
➔ Governance
➔ Processi HR
➔ Opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda
➔ Equità remunerativa per genere
➔ Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro
Una volta ottenuto, il certificato ha validità triennale e sono previste due visite di mantenimento e una di rinnovo alla scadenza.
ABBIAMO PARLATO DI “OPPORTUNITÀ”: QUALI SONO I VANTAGGI PER LE AZIENDE?
In primis le aziende certificate potranno beneficiare di incentivi fiscali legati all’esonero al versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro: con il nuovo Decreto è stato infatti reso strutturale lo sgravio previsto, applicato su base mensile fino ad un massimo di 50mila euro annui.
A questo si aggiunge il fatto che è stato previsto un punteggio premiale per i finanziamenti pubblici e per la concessione di aiuti di stato. È inoltre prevista una riduzione del 30% della garanzia fideiussoria per la partecipazione a gare pubbliche.
Se questo non bastasse, prendiamo in considerazione un ultimo aspetto: un’azienda certificata può sicuramente godere di una maggiore attrattività. Si tratta infatti di uno strumento riconosciuto dal mercato che dà vantaggi in ottica di brand reputation, utile specialmente al richiamo dei giovani talenti.
Ricordiamo inoltre che per le micro, piccole e medie imprese sono previsti contributi destinati a supportare servizi di assistenza tecnica e accompagnamento alla certificazione, oltre che a sostenere i costi di certificazione. Si tratta di due Avvisi di prossima uscita nell’ambito del PNRR che hanno lo scopo di promuovere la certificazione e facilitarne l’accesso alle aziende.
Tutto ciò considerato è plausibile considerare la Certificazione della Parità di Genere un’iniziativa innovativa che punta realmente all’inclusività: finalmente una misura che agevoli l’ingresso delle donne al mondo lavorativo, nonché la loro progressione e crescita all’interno dello stesso!
Ascom Servizi Padova spa
Padova, 31 gennaio 2023