
IL DIGITALE E I POSSIBILI RISCHI: UN MONDO IN CONTINUA E COSTANTE EVOLUZIONE
Viviamo in un mondo sempre più digitale: gestiamo il lavoro, comunichiamo e ci organizziamo grazie a strumenti tecnologici che usiamo ogni giorno, spesso senza essere pienamente consapevoli dei rischi collegati.
Le cronache e le statistiche dimostrano che tutti possiamo diventare bersaglio di attacchi informatici, soprattutto a scopo di estorsione. Per questo è fondamentale capire come operano gli hacker e come difendere le nostre aziende, ma anche noi stessi e le nostre famiglie.
Per colmare queste lacune nasce la nuova rubrica “Pillole di sicurezza informatica”, realizzata in collaborazione con Ascom Treviso. L’iniziativa vuole offrire spunti e consigli pratici per:
– mettere in sicurezza gli strumenti digitali che utilizziamo ogni giorno,
– imparare a riconoscere un attacco informatico,
– sapere come reagire nel modo corretto.
La formazione e la diffusione della cultura informatica sono infatti essenziali: la tecnologia è ormai parte integrante della vita quotidiana e solo un uso consapevole può garantire sicurezza e protezione.
CYBERCRIME: UNA MINACCIA REALE PER LE PICCOLE IMPRESE
Quando si parla di sicurezza informatica, si potrebbe pensare che solo le grandi multinazionali siano nel mirino degli hacker. La realtà, però, è ben diversa: le piccole e medie imprese (PMI) sono spesso le vittime preferite dei criminali informatici, perché dispongono di meno risorse e, in molti casi, non hanno ancora sviluppato una vera cultura della cybersecurity.
Il cybercrime è oggi un’industria miliardaria, capace di generare guadagni superiori a molte attività criminali tradizionali. Per questo motivo, il numero di attacchi cresce anno dopo anno, con conseguenze sempre più gravi per le aziende che non sono preparate.
Numeri che fanno riflettere
– Entro il 2025, i danni globali causati dal cybercrime arriveranno a 10,5 trilioni di dollari (fonte: Cybersecurity Ventures).
– Nel 2023, oltre il 60% delle PMI ha subito un attacco ransomware, ovvero un sequestro dei dati aziendali con richiesta di riscatto (fonte: Sophos).
– In Italia, quasi il 23% delle microimprese con meno di 10 dipendenti è stata colpita, e non poche hanno dovuto chiudere dopo la perdita irreparabile dei propri dati.
Le tipologie di attacco più diffuse
Gli hacker non colpiscono a caso, sfruttano debolezze tecniche ed errori umani. Ecco le principali strategie utilizzate:
1) Phishing – E-mail che sembrano provenire da fonti affidabili come banche, fornitori o clienti inducono l’utente a cliccare su link pericolosi o fornire credenziali sensibili.
2) Ransomware – Un malware cripta i dati aziendali e chiede un riscatto per restituirli. Anche pagando, però, non c’è garanzia che i file vengano recuperati.
- Esempio: un’azienda di logistica ha visto i propri sistemi bloccati per tre giorni, con perdite per centinaia di migliaia di euro.
3) Attacchi ai servizi cloud – Sempre più aziende usano piattaforme come Google Drive o Microsoft 365. Se un hacker ottiene l’accesso, può rubare e cancellare documenti critici.
- Esempio: un’impresa di consulenza ha subito il furto delle credenziali di accesso al proprio servizio cloud. L’attacco ha portato alla sottrazione e cancellazione di documenti sensibili, con conseguenze pesanti in termini di perdita di dati e danni reputazionali.
4) Password deboli – “123456” o “password” sono ancora tra le password più usate al mondo. Molti dipendenti riutilizzano le stesse credenziali su più account, aprendo la strada a possibili violazioni.
- Esempio: un’azienda di e-commerce è stata colpita da una violazione dei dati perché un dipendente aveva riutilizzato la stessa password per più account. Gli hacker sono così riusciti ad accedere ai sistemi di pagamento, provocando una fuga di dati finanziari.
Cosa puoi fare per proteggere la tua impresa
Esistono alcune azioni pratiche che ogni impresa può adottare per ridurre il rischio di attacchi informatici:
– Forma i tuoi dipendenti: la maggior parte degli attacchi parte da un clic sbagliato. Un personale consapevole è la prima difesa.
– Attiva l’autenticazione a due fattori (2FA): un passaggio in più per accedere agli account che rende la vita molto difficile agli hacker.
– Mantieni software e sistemi aggiornati: molte intrusioni avvengono sfruttando falle già note, che potrebbero essere risolte con un semplice aggiornamento.
– Fai backup regolari: conserva copie sicure dei tuoi dati, così da poterli recuperare in caso di attacco.
– Usa password sicure e un password manager: smetti di riutilizzare la stessa password per più servizi e affidati a strumenti che generano credenziali robuste.
Conclusioni
Il cybercrime non è più un problema lontano o riservato ai colossi internazionali: è qui, e riguarda da vicino ogni piccola impresa. Proteggere i propri dati significa proteggere i clienti, la reputazione e la continuità del business.
Aspettare di essere vittime di un attacco può avere conseguenze irreparabili. Meglio agire subito: investire nella sicurezza informatica oggi è il modo migliore per garantire il futuro della propria azienda e salvaguardare i posti di lavoro.
Ricorda che l’Area Legale di Ascom Padova offre un servizio dedicato a sostenere le aziende in materia di cybersecurity, privacy e conformità al GDPR.
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Ascom Servizi Padova spa
Padova, 3 settembre 2025