RISPONDE IL NOSTRO ESPERTO
Quando si parla di gestire i rapporti di agenzia le domande e le casistiche sono sempre molte.
Ci sono però alcuni dubbi ricorrenti che spesso ci vengono posti… per questo motivo oggi rispondiamo alle quattro domande più frequenti.
Scopri quello che dice il nostro esperto in merito ai rapporti di agenzia per non avere più problemi!
1. Se voglio chiudere un rapporto di agenzia non più proficuo, è più conveniente che sia io azienda a prendere l’iniziativa oppure che sia l’agente a comunicarci la volontà di interrompere il rapporto?
Senza dubbio la soluzione economica migliore è che sia l’agente a recedere dal mandato, in quanto in quel caso l’azienda non è tenuta a liquidare le indennità di fine rapporto, ad eccezione del solo contributo Firr.
2. Nel caso in cui fossi io, azienda preponente, ad inviare la comunicazione di interruzione del rapporto, cosa bisogna liquidare all’agente?
All’agente vanno riconosciuti:
✓ il preavviso (lavorato o liquidato come indennità sostitutiva)
✓ il contributo Firr non versato all’Enasarco
✓ l’indennità suppletiva di clientela
✓ l’eventuale indennità meritocratica
✓ le provvigioni in maturazione
3. Come si calcolano le indennità di fine rapporto nel caso in cui fosse l’agente a recedere per pensionamento?
All’agente che recede per raggiunto pensionamento vanno corrisposte tutte le indennità di fine rapporto, come previsto dalla vigente normativa.
Se il contratto fa riferimento alla normativa del Codice Civile, l’indennità massima spettante è pari alla media dei compensi degli ultimi 5 anni di attività. Laddove invece si applichino gli Accordi Economici Collettivi, l’indennità finale si suddivide in Firr; indennità suppletiva di clientela e – qualora computabile – indennità meritocratica.
Le modalità di calcolo di queste voci variano a seconda della tipologia di Accordo Economico che si applica, per cui è sempre necessaria una valutazione specifica e un conteggio dettagliato da parte di un professionista che abbia competenza sull’argomento.
4. Posso iniziare un rapporto con un procacciatore d’affari oppure devo necessariamente proporre un mandato di agenzia fin da subito subito?
Il procacciamento d’affari è un rapporto che nasce per essere occasionale, saltuario e senza vincoli di zona, clienti, fatturato; il procacciatore, inoltre, riceve il compenso solo se le segnalazioni che trasmette si concretizzano in affari.
Nel momento in cui il volume dei compensi diviene economicamente rilevante e tale da far presumere un rapporto continuativo con l’azienda, è opportuno che le parti formalizzino in modo puntuale il mandato di agenzia.
Se hai bisogno di maggiori informazioni e vuoi affidarti ad un esperto che ti aiuti a gestire i rapporti di agenzia contattaci!
Ascom Servizi Padova spa
02 maggio 2023