GREAT RESIGNATION E DIMISSIONI

DUE FENOMENI A CONFRONTO

Tutti noi abbiamo sentito parlare almeno una volta di Great Resignation e dimissioni silenziose: un fenomeno che si riferisce alla tendenza dei lavoratori a riconsiderare le proprie scelte e a lasciare i loro posti di lavoro per cercare nuove opportunità. Questo trend è stato osservato per la prima volta negli Stati Uniti e sembra trovare la sua causa scatenante nella pandemia di COVID-19 e nei cambiamenti che quest’ultima ha portato nei modelli di lavoro e nelle priorità dei dipendenti.

 

Anche nel nostro Paese si è registrato un aumento delle dimissioni: ciò ha avuto – e continua ad avere – un impatto significativo sul mercato del lavoro e sull’economia nel suo complesso, in quanto molte aziende hanno serie difficoltà nel trovare e mantenere i talenti.

 

Entrando nel merito della regione Veneto, tra gennaio e aprile del 2022 si sono registrate 66.300 dimissioni, pari al 50% in più rispetto allo stesso periodo del 2021 (Corriere del Veneto, 14 maggio 2022). Il maggior numero di dimissioni si riscontra soprattutto nei servizi turistici, in quelli di informazione e comunicazione e nelle professioni scientifiche e tecniche.

 

Le motivazioni delle dimissioni sono diverse ed eterogenee, di seguito ne citiamo qualcuna:

✓ insoddisfazione per il salario, ritenuto insufficiente

insoddisfazione per il welfare aziendale

mancanza di tempo libero

ritmo di lavoro stressante

ricerca di un impiego più interessante o desiderio personale di fare nuove esperienze

impossibilità di lavorare da remoto

mancanza di opportunità di carriera e di specializzazione

 

Associato al fenomeno della Great Resignation vi è quello del “Quiet Quitting” (dimissioni silenziose) che si riferisce alla pratica di lasciare il posto di lavoro senza annunciare ufficialmente la propria intenzione di andarsene, dunque senza fornire il preavviso richiesto dal contratto. Ciò comporta – come si può facilmente intuire – seri problemi organizzativi e di gestione all’azienda.

 

Le motivazioni che spingono il lavoratore a fare ciò sono diverse: spesso si tratta di una reazione a situazioni lavorative insoddisfacenti o problematiche, in cui non si vuole o non ci si sente in grado di affrontare una conversazione complessa in cui vengono richieste spiegazioni.

 

Il minimo comun denominatore tra questi due fenomeni (Great Resignation e dimissioni silenziose) è da ricercarsi nelle nuove esigenze dei lavoratori, sempre più attenti ad uno stile di vita equilibrato e alla ricerca di posizioni lavorative che consentano la realizzazione di ciò.

 

È dunque evidente che il mondo del lavoro sia profondamente mutato in virtù di rivoluzioni sociali ed economiche: di fronte a ciò è necessario che le aziende comprendano il cambiamento e impieghino le loro risorse non nell’ostacolarlo quanto nel farne un punto di forza.

Di fronte alla difficoltà di reclutare personale e ingaggiare talenti è necessario innovare i processi di selezione ed impiegare strategie nuove e capaci di intercettare i rinnovati bisogni dei lavoratori (se vuoi saperne qualcuno leggi il nostro articolo).

Ascom Servizi Padova spa
 29 marzo 2023